Le Ville di delizia, così chiamate da anni, sono una delle cose più affascinanti di Monza e di tutta la Brianza.
Quanto è bello passeggiare, a piedi o in bicicletta, ossevando le meravigliose ville di delizia che popolano il Parco e la città?
Ma cosa sono le ville di delizia?
Il loro mito nacque grazie ad un trattato di Bartolomeo Taegio del 1559 che rese le ville di delizia uno status symbol della nobilta’ milanese e brianzola.
Sono delle residenze suburbane, lontane dalla città, nelle quali i nobili abitavano nei periodi di villeggiatura, soprattutto nel tratto fra i Navigli e verso la Brianza.
I nobili milanesi si allontanarono dalla metropoli a causa delle varie epidemie causate dalle carenze igieniche, dell’edilizia degrata e dall’inurbanizzazione delle campagne. E dove fuggire se non verso Monza ed i territori brianzoli?
La Brianza divenne così un paesaggio da paradiso campestre, grazie anche al clima più mite rispetto a Milano: ai tempi si vedevano continuamente carrozze di cavalli che andavano e venivano, artisti e celebrità ospiti da tutte le parti d’Europa.
Ci si ispirava alla vita campestre, all’amore per il bucolico tipico dei grandi poeti classici come Ovidio e Virgilio, ma anche dei grandi classici italiani come Petrarca, o rinascimentali, come Pico della Mirandola.
Nel trattato di Bartolomeo Taegio c’era un lungo esempio di ville di delizia che ancora oggi possiamo visitare ed ammirare: il conte Taverna, cancelliere del Re di Spagna, aveva la sua villa di delizia in Canonica; il cardinale Carlo Borromeo scelse invece Arona come residenza di campagna; Antonello Arcimboldi ne costrui’ una sulla via che collegava Milano a Monza; Donna Violante Sforza la volle sul lago di Como a Bellaggio.
Anche gli ecclesiastici si interessarono al mito delle ville di delizia, infatti il Cardinale Federigo Borromeo scrisse un trattatello dove invitava gli uomini di Chiesa ad un uso moderato delle residenze, per non lasciarsi troppo andare alla ricerca del piacere. Il cardinale sosteneva che a quel tempo il popolo viveva un momento difficile a causa della miseria e delle malattie, quindi non si doveva dare il cattivo esempio, anche se comunque la vita a contatto con la natura era ben voluta da Dio.
Le ville di delizia, oltre ad essere residenze di villeggiatura, furono anche teatri di grandi feste, balli, battute di caccia, sedi di grandi raccolte d’arte e salotti letterari, tipici svaghi dell’aristocrazia milanese.
A Monza la prima grande villa di delizia fu quella di Mirabello, voluta dai Signori di Monza, i conti Durini, o meglio, da Giuseppe Durini.
Egli scelse un’area a nord est del centro abitato, lungo il Lambro, zona favorevole per il clima, per la caccia, l’equitazione e le passeggiate nei campi.
I lavori furono diretti dal famoso architetto Gerolamo Quadrio che aveva già lavorato per il Duomo di Milano e quello di Como: egli scelse di costruire una villa a pianta a U con un corpo centrale dotato di portici e ali simmetriche laterali, tipiche delle residenze lombarde.
La villa venne chiamata Mirabello, ovvero belvedere, perchè si affacciava su un terrezzamento sopra il Lambro da cui si godeva di una bellissima vista.
Ora nella Villa Mirabello vengono spesso organizzati mostre ed eventi, che danno la possibilità di ammirare la sua grande bellezza.
Non dimenticate che c’è sempre la possibilità in Brianza di visitare le varie ville di delizia, per potersi così immergere in un piccolo mondo antico, fatto di dame e nobili, di balli sfarzosi, di magnifiche carrozze, di intrighi, di amori lontani e di cultura…tutto arricchito da una magnifica vita campestre…non sarebbe un po’ il sogno di tutti noi?
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