Non si può scoprire la storia di Monza senza raccontare del sovrano che la nostra città tanto amava, ovvero re Umberto I di Savoia.
Il soprannome di “Re Buono” gli venne dato per avere fronteggiato sciagure quali l’epidemia di colera a Napoli del 1884, prodigandosi personalmente nei soccorsi e per la promulgazione del codice Zanardelli che apportò innovazioni al codice penale, come l’abolizione della pena di morte.
Umberto era un “simpaticone” e aveva tre grandi passioni nella vita: la caccia, i motori e le donne. Sì, hai capito bene, il nostro Umberto I era un gran donnaiolo e non per nulla scelse Monza come sua dimora preferita.
Esattamente a Vedano al Lambro, presso Villa Litta, abitava il grande amore della sua vita, la sua amante Eugenia Bolognini Litta Visconti Arese. Una chiacchierata love story, che tutti conoscevano, compresa sua moglie, la regina Margherita.
Il loro incontro avvenne quando Umberto era solo 18enne, durante una festa di carnevale a Milano: la bella Eugenia, che già fece innamorare Napoleone III e Vittorio Emanuele II, entrò a Palazzo Marino su un slitta color oro, vestita solo di veli e gioielli preziosi. Egli se ne invaghì a prima vista e da allora non si lasciarono più.
Re Umberto e la contessa Eugenia: un grande amore nel parco a Villa Litta
Il salottino privato del sovrano nella Villa reale fu però testimone di tante altre donne di passaggio: Gilda May, l’adolescente Cesarina Gaddi e Vincenza Santa Fiora vedova Bosio, sicuramente le piu’ famose. Per non parlare poi delle varie donne di servizio che vivevano in Brianza o delle fanciulle che sceglieva tramite fotografie e che si faceva portare in carrozza prima di cena. Si narra anche che Umberto I tenesse un album fotografico di tutte le sue amanti, proprio come il Kaiser Guglielmo di Prussia. A Monza si diceva, scherzosamente, che girassero tanti bambini con la “faccia reale”.
Anche la caccia era uno dei passatempi preferiti del re e il nostro Parco era il luogo ideale per il suo hobby: spesso, quando usciva a cavallo durante il giorno, diceva di andare a caccia ma in realtà si rifugiava fra le braccia della bella Eugenia a Villa Litta. A Monza si raccontava anche che il Viale Cesare Battisti fosse stato illuminato per rendere più sicure le cavalcate del re.
Altra passione del sovrano erano le automobili, mezzo allora di proprietà solo della classe abbiente. Re Umberto spesso girava nel parco con una Fiat sei cavalli, che andava alla velocità massima di 5o all’ora…e non era raro vedere sia il re che la regina girare per le vie cittadine con le loro auto o dentro al Parco.
Umberto I ha sempre mostrato molto amore per la nostra città, tanto che nelle trasferte in incognita si faceva chiamare il Conte di Monza. I rapporti con la città erano sempre stati affettuosi e cordiali: spesso egli veniva in centro città per fare visita al fotografo ufficiale di Casa Savoia, Gerardo Bianchi, che abitava in via Carlo Alberto. Tanti negozi invece erano fornitori dei reali e li si poteva riconoscere dal distintivo reale che affiggevano all’ingresso. Anche la nota fabbrica Frette ha avuto grande fortuna grazie alla Casa reale, in quanto molto spesso forniva biancheria per la Villa di Monza, di Torino, di Roma, per la marina e l’esercito.
Monza non poteva quindi non apprezzare la presenza dei sovrani in città!
Un altro atto molto bello compiuto da Umberto I fu di contribuire in maggior parte alla costruzione di un nuovo ospedale, quello che ora comunemente viene chiamato l’Ospedale vecchio. Sappiamo che la regina Margherita in città era molto attiva nelle opere caritatevoli e di beneficienza, quindi il consorte decise di non essere da meno e comunicò che voleva fare una grande donazione duratura a Monza.
Fu così che gli venne consigliato di costruire un nuovo ospedale, in sostituzione di quello esistente in Piazza Garibaldi. Nacque allora un nuovo ricovero per i malati, seguendo gli innovativi criteri sanitari positivisti di medicina nel verde, basati su padiglioni singoli e separati. Nel novembre 1896 il re e la regina inaugurarono così il nuovo ospedale che fu chiamato in suo onore “Umberto I” e contenente 200 posti letto.
L’idillio fra Monza ed il re Umberto I purtroppo finì quella tragica sera del 29 luglio 1900, quando egli fu assassinato dall’anarchico Gaetano Bresci. Quella fu forse la notte piu’ triste per la città, avvolta in un silenzio terribile.
Quel re, salutato sempre dai cittadini con “Salute, re buono”, lasciò una grande tristezza nel cuore dei monzesi.
Quella famosa sera del 29 Luglio 1900: come fu assassinato Re Umberto I ?
Spesso mi chiedo cosa sarebbe successo senza quel regicidio: come sarebbe diventata la nostra città? Forse una città monarchica? Forse una delle città piu’ importanti d’Italia? Chi lo può sapere, il destino ha scelto un’altra strada per Monza…a me piace però continuare a pensare che si tratti di una città reale, amata sempre dai diversi sovrani che l’hanno abitata (tranne Vittorio Emanuele III che, dopo l’uccisione del padre, la odiava) e con qualcosa di regale nell’anima.
Amala anche tu allora! 🙂
Viaggiando con Bea
19 novembre
Grazie per averci regalato questa bella pagina di storia. Un caro saluto Bea
Monza Reale
19 novembre
Grazie Bea! hai visto che tipo il Re Umberto I ? 🙂
Viaggiando con Bea
19 novembre
E’ una storia che si ripete. Era un Re buono ma mica tanto con le sue donne. Gli uomini, in qualsiasi generazione, non si smentiscono mai. Ovviamente scherzooo 🙂
Monza Reale
19 novembre
Concordo 🙂
Emozionami! Tag | Viaggiando con Bea
20 novembre
[…] Umberto e la sua amata Monza del blog Monza Reale più che emozionato questo post mi ha divertito. Che birbantello era il Re Umberto!!! Monza Reale […]
Viaggiando con Bea
20 novembre
Ciaoo, ti ho nominata con questo tuo articolo nel mio post : https://viaggiandoconbea.wordpress.com/2015/11/20/emozionami-tag/
Le Nomination, visitare i blog o commentarli aiutano molto a far conoscere le proprie chicche.
Ciao e buon fine settimana.
Monza Reale
20 novembre
Grazie mille Bea ????
tarocchi monzareale - Tarosh
29 aprile
[…] suo operato in quanto Re di Denari. (Per approfondire la figura storica di Umberto I, puoi leggere questo o questo […]