“Donne e motori, gioie e dolori” si è sempre detto, forse a sottolineare il legame che da sempre c’è fra il gentil sesso ed il mondo dei motori e Monza Reale, in occasione del passaggio della Mille Miglia da Monza, vuole far riscoprire il lato femminile della “corsa più bella del mondo”.
Una Mille Miglia sempre più “rosa”? Proprio così. Del resto questa manifestazione, nata il 27 marzo del 1927, e poi ripresa nella sua versione storica dal 1972, è da sempre amata e frequentata dalle donne. E quindi, accanto ai mariti, fidanzati, compagni e amici, ecco comparire sempre tantissime donne.
Sarà il fascino delle auto da sogno, degli occhialoni che si indossano, dei mezzi guantini da pilota, del look particolare, ma la Mille Miglia ha sempre affascinato tantissimo anche il pubblico femminile.
La corsa storica nasce nel 1926 quando quattro ragazzi, tutti con l’identica passione per le auto e di famiglie benestanti, danno vita ad una gara automobilistica nella loro città natale, Brescia. Il conte Aymo Moggi di Gradella, un suo amico, il conte Mazzotti ed infine il giornalista Giovanni Canestrini, per la loro abilità nelle gare e per la loro tenacia, vennero presto chiamati i “quattro moschettieri”. Il percorso scelto fu stabilito con partenza dalla città di Brescia, fino a Roma per una lunghezza totale di 1600 km ( da qui il nome Mille Miglia).
I quattro amici sostenevano da tempo che c’era un grande bisogno di “creare qualcosa di assolutamente nuovo ed essenziale, per scuotere il mondo dell’automobilismo dal torpore e ricordare le nostre tradizioni sportive”, facendo probabilmente riferimento al fatto che dal 1922 il Gran Premio d’Italia si disputò nell’Autodromo di Monza, anziché a Brescia. Ne nacque infatti una querelle fra i bresciani che si sentirono derubati e i milanesi che sostenevano la necessità di un circuito permanente.
Sabato 19 maggio la corsa più bella del mondo arriverà nella nostra città: Monza Reale vuole rendere omaggio alle donne coraggiose della Mille Miglia raccontandovi alcune curiosità sulle sue partecipanti nel corso degli anni.
Se si parla di donne alla Mille Miglia, si deve però citare innanzitutto un uomo: Massimo Natili, simpatico pilota laziale ricordato non tanto per la sua bravura ma per le sue co-equipier durante la gara. Negli anni Novanta al suo fianco si sono alternate infatti donne famose di grande bellezza, come Dalila Di Lazzaro, chiamata la “Signora della Mille Miglia” per la sua eleganza, oppure Simona Ventura, Anna Falchi, Paola Perego, Nathalie Caldonazzo, per esempio.
Le presenze femminili alla corsa sono state tantissime, sarebbe impossibile nominarle tutte ma possiamo ricordare le più carismatiche:
- Ornella Muti, la vera diva della Mille Miglia, forse la più fotografata
- Viola Valentino, cantante di “Comprami”, l’unica a voler sempre condurre la sua Lancia B 24
- Carla Bruni, con la sua eleganza e distacco da top model, la più inavvicinabile
- Carol Alt, bellissima e molto professionale
- Gloria Von Thurn und Taxis, principessa di Baviera e la principessa Alessandra Borghese: semplicemente perfette, dicevano ed indossavano la cosa giusta al momento giusto
- Franca Boni, figlia del sindaco della Mille Miglia, da diversi anni vince la Coppa delle Dame, la speciale classifica riservata agli equipaggi femminili, battendo anche molti uomini
- Silvia Oberti, mora californiana, diventata famosa per essere stata la prima donna a disputare da sola la Mille Miglia. Grazie a degli sponsor, ad ogni km percorso corrisponde un somma da raccogliere per beneficienza, da qui il suo soprannome: la fatina della Mille Miglia
- Ingrid Bergman che seguiva il marito Roberto Rossellini con la sua Ferrari: egli disputava solo la prima della corsa, partendo da Brescia e arrivando a Roma dove Ingrid lo aspettava
- Linda Christian (mamma di Romina Power) è invece legata alla parte più triste della corsa: dopo la separazione dal marito iniziò a seguire le corse di Alfonso Cabeza de Vaca, nipote del Re di Spagna. Egli nel 1957, a 40 km da Brescia, forò una gomma, piombando sul pubblico e morendo sul colpo con il copilota e altri dieci spettatori
- Maria Antonietta Avanzo, la prima donna a correre la Mille Miglia e che scrisse un divertente libro “ La mia vita a 100 all’ora” per ricordare la sua passione per le auto e le corse
Donne, automobili d’epoca da favola, paesaggi italiani meravigliosi, moda e glamour: la Mille Miglia racchiude in sè un mito di eleganza e stile da far impazzire il gentil sesso.
E non per niente è stata proprio una donna, Alda Negri, a raccontare nel modo più appropriato l’amore per l’ automobile: ” Fra i piaceri moderni non ve n’è uno che sorpassi o uguagli quello di un viaggio in automobile. Nel veicolo nostro, obbediente a noi soltanto, che ci conduce soltanto dove il nostro capriccio vuole, il bisogno di libertà che è in noi diviene certezza di libertà, senso di plenitudine, d’evasione, di posseso dello spazio e del tempo, che trascende il limite umano”
Per rendere omaggio alla Mille Miglia in rosa, cosa ne dici di fotografare sabato tutte le donne che vedrai sfrecciare sulle splendide automobili e postarle sulla pagina di Monza Reale con l’hashtag #MilleMigliaalFemminile?
https://m.facebook.com/Monza-Reale-1179986508684905/
Aspettiamo le tue foto per rendere omaggio a tutte quelle coraggiose donne che parteciperanno alla gara automobilistica più affascinante del mondo!
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