Il “Bagno della Viceregina” aprirà nuovamente, dopo 240 anni, al pubblico domani 25 novembre: si spalancheranno così le porte di un piccolo scrigno segreto della Villa reale di Monza.
Si tratta di due stanze reali destinate, dal 1777 al 1895, a luoghi di intrattenimento e benessere esclusivamente femminili, dove le sovrane potevano prendersi cura del proprio corpo e rilassarsi lontano dai loro mariti: hanno visto la presenza di Maria Beatrice d’Este, prima inquilina della Villa reale, di Amalia di Baviera, la viceregina a cui è dedicato il bagno, di Maria Elisabetta di Savoia Carignano, consorte dell’arciduca Ranieri d’Asburgo-Lorena, di Carolina del Belgio ed infine di Margherita di Savoia.
L’ambiente fu disegnato dall’architetto Giuseppe Piermarini fin dal 1777, anno di nascita della Villa reale; i locali del piano terra sono stati scoperti nel 2000, durante i lavori per l’allestimento dei depositi dei musei civici, sono stati in seguito restaurati e solamente ora possono essere aperti al pubblico, dopo l’adeguamento dei sistemi di sicurezza.
Ma come si presenta il “Bagno della Viceregina”? Sono due stanze con delle volte con dei delicati dipinti di una testa di medusa, due sirenette e una coppia di cigni, di epoca francese, quando vennero fatte decorare da Amalia, moglie del Vicere Eugenio di Beauharnais; sul fondo della parete si trova invece una nicchia che conteneva un tempo una vasca da bagno, mentre nella sala adiacente vi si trovavano materassi di prima qualità, divani, e tavolini da gioco del grande Maggiolini.
L’ambiente si trovata sopra le stanze private della regina, a cui è collegato da una scala stretta ma che in origine era molto più ampia, realizzata in doppia rampa con gradini di beola. Durante i lavori è stata scoperta una nicchia dalla quale usciva il calore attraverso una reticella, ma che fu poi nascosta da Margherita di Savoia. La Regina Margherita nel 1868 fece ridorare la vasca di rame che si trovava nella nicchia e nel 1872 decise di acquistare una vasca in marmo di Carrara.
L’ultima regina della Villa decise poi di portare il bagno al piano superiore, vicino alla camera da letto e nel bagno sottostante venne fatto sistemare un grande armadio di ferro per contenere i suoi abiti di lana, ancora oggi presente in Villa.
Mi piace pensare alle sovrane della nostra Reggia che si dedicano un momento di relax in un angolo riservato, avvolte da delicati profumi, dal vapore che nasconde i pettegolezzi di corte e le confidenze, un momento di intimità al di fuori degli impegni istituzionali. Il bagno era ai tempi un rito riservato solo alle classi abbienti, ma nel 1700 gli stessi nobili non amavano molto l’igiene.
Alla corte di Versailles per esempio, la regina Maria Antonietta era l’unica a lavarsi, abituata già dalla sua infanzia a Vienna. La sovrana volle quindi far costruire la sua personale stanza da bagno, adornata con specchi dipinti e una vasca piena di acqua profumata con essenze naturali, nella quale si immergeva tutti i giorni. Fare il bagno nuda sarebbe stato però troppo scandaloso, quindi Maria Antonietta indossava un “camicia da bagno”, ovvero una tunica in flanella lunga fino ai piedi, di certo non comodissima. Piccola curiosità: la regina amava godersi il suo bagno profumato gustando una tazza di cioccolata calda. Cose da regine…
Se vuoi partecipare alla visita guidata di domani 25 novembre, è richiesta la prenotazione al numero 340.5830650 o via mail all’indirizzo info@residenzerealilombarde.it. I partecipanti verranno accompagnati dall’architetto Debora Lo Conte, la visita durerà un’ora e il costo è di 10 euro a biglietto.
Si è aggiunto così un tassello in più alla meravigliosa storia della nostra Villa reale che domani ci aprirà le porte di un angolo incantato e segreto.
Buona visita!
COMMENTI DISABILITATI SU QUESTO POST