Non capire nulla di fotografia significa, tra l’altro, non sviluppare personalmente i propri scatti: è un lavoro che lascia agli specialisti del settore. Non vuole apportare alcun miglioramento al negativo, non vuole rivedere le inquadrature, perché lo scatto deve essere giudicato secondo quanto fatto nel qui e ora, nella risposta immediata del soggetto.
Per Cartier-Bresson la tecnica rappresenta solo un mezzo che non deve prevaricare e sconvolgere l’esperienza iniziale, reale momento in cui si decide il significato e la qualità di un’opera.
“Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realtà che fugge. In quell’istante, la cattura dell’immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale”.
I suoi scatti colgono la contemporaneità delle cose e della vita. Le sue fotografie testimoniano la nitidezza e la precisione della sua percezione e l’ordine delle forme.
Egli compone geometricamente solo però nel breve istante tra la sorpresa e lo scatto. La composizione deriva da una percezione subitanea e afferrata al volo, priva di qualsiasi analisi. La composizione di Henri Cartier-Bresson è il riflesso che gli consente di cogliere appieno quel che viene offerto dalle cose esistenti, che non sempre e non da tutti vengono accolte, se non da un occhio disponibile come il suo.
“Fotografare, è riconoscere un fatto nello stesso attimo ed in una frazione di secondo e organizzare con rigore le forme percepite visivamente che esprimono questo fatto e lo significano. E’ mettere sulla stessa linea di mira la mente, lo sguardo e il cuore”.
Per parlare di Henri Cartier-Bresson – afferma Denis Curti, curator per la Villa Reale – è bene tenere in vista la sua biografia. La sua esperienza in campo fotografico si fonde totalmente con la sua vita privata. Due episodi la dicono lunga sul personaggio: nel 1946 viene a sapere che il MOMA di New York intende dedicargli una mostra “postuma”, credendolo morto in guerra e quando si mette in contatto con i curatori, per chiarire la situazione, con immensa ironia dedica oltre un anno alla preparazione dell’esposizione, inaugurata nel 1947. Sempre nello stesso anno fonda, insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour, e William Vandivert la famosa agenzia Magnum Photos.Insomma, Cartier – Bresson è un fotografo destinato a restare immortale, capace di riscrivere il vocabolario della fotografia moderna e di influenzare intere generazioni di fotografi a venire.
La mostra Henri Cartier Bresson Fotografo è una selezione curata in origine dall’amico ed editore Robert Delpire e realizzata in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson, istituzione creata nel 2000 assieme alla moglie Martine Franck ed alla figlia Mélanie e che ha come scopo principale la raccolta delle sue opere e la creazione di uno spazio espositivo aperto ad altri artisti.
Obiettivo della rassegna è far conoscere e capire il modus operandi di Henri Cartier-Bresson, la sua ricerca del contatto con gli altri, nei luoghi e nelle situazioni più diverse, alla ricerca della sorpresa che rompe le nostre abitudini, la meraviglia che libererà le nostre menti, grazie alla fotocamera che ci aiuta ad essere pronti a coglierne e ad immortalarne il contenuto.
Si tratta sicuramente di una bellissima mostra, nella quale ci si immerge in immagini che sanno emozionare e sorprendere: perchè non regalare allora per Natale un biglietto open? Potrai così stupire chi lo riceverà e darai anche la possibilità di trascorrere qualche ora circondati dall’ arte e dalla bellezza delle stanze della Villa reale. Per acquistare i coupon ci si può recare presso la biglietteria della Villa reale di Monza.
Può essere un regalo di Natale ma anche un pensiero in un altro momento: fino al 26 febbraio la mostra sarà aperta.
Il costo del biglietto è di 12 euro e comprende, oltre alla mostra presso il Secondo Piano Nobile, anche la visita agli Appartamenti Privati arricchita con la cosiddetta “realtà aumentata”. Tutti i visitatori, infatti, potranno provare l’esperienza ARtGlass®, grazie a occhiali speciali che, con una tecnologia dedicata, permettono di “fondere” la visione reale con quella virtuale di un ambiente o di un’opera d’arte. Compresivo nel costo del biglietto, è visitabile anche il Belvedere al Terzo Piano della Villa Reale, dove è presente l’esposizione dedicata al design italiano curata dalla Triennale Design Museum intitolata La Bellezza Quotidiana.
Un regalo unico e originale, adatto a tutte le età.
Per maggiori informazioni: info@villarealedimonza.it o 199.15.11.40
COMMENTI DISABILITATI SU QUESTO POST