Perché si dice che maggio è il mese delle rose e dell’amore? Perché da sempre è il mese delle dichiarazioni d’amore: l’amore sboccia, si dice. Appendere un ramo fiorito (detto “maggio”) sulla porta della fanciulla amata voleva dire sia “sei bella come un fiore”, sia “il mio cuore è fiorito per te”.
Dei fiori di maggio il più bello è la rosa, che fino a qualche tempo fa, diversamente da oggi, sbocciava solo in quel mese, non esistevano infatti gli ibridi rifiorenti. Il suo splendore quindi era ancora più prezioso.
Osservando invece il bocciolo delle rose, i petali e la loro grazia e leggerezza, si comprende come mai la religione abbia attribuito a questo fiore il simbolo di purezza e bellezza. Il Mese Maggio delle rose è dedicato a Maria Vergine, ma nell’antichità anche a Venere, la regina dell’amore che sconfigge l’inverno e che, con il sentimento e grazia, riporta la vita in tutte le forme e colori.
Un luogo dove immergersi tra colori e profumi sorprendenti, soprattutto nel mese di maggio, quando le rose sono nel pieno della fioritura, è il nostro fantastico roseto. Lo trovate nell’avancorte della Villa Reale dal 1964, dove lo volle Niso Fumagalli, presidente dell’Associazione Italiana della Rosa.
Il roseto, col suo terreno leggermente ondulato, il laghetto e i percorsi ben studiati, ospita oltre 4.000 varietà di rose tra cui anche una meravigliosa collezione di varietà antiche attorno allo specchio d’acqua, e rampicanti lungo la cancellata e sul pergolato. Una menzione speciale va poi a “Il Giardino Segreto del Profumo“, che racchiude, tra quinte di tasso, le rose più profumate, tra le quali “TEODOLINDA 96“, un ibrido di tea bianchissimo e profumatissimo creato da Niso Fumagalli nel 1988.
Ogni anno fin dal 1965, quando i lavori non erano ancora ultimati, ospita in primavera il Concorso Internazionale della Rosa.
Il primo anno, il premio più prestigioso, quello del profumo, fu vinto dall’olandese Jan Leenders, che cavallerescamente chiamò “Monza” la sua “creatura”, di un bel color rosa tenero e dall’intenso profumo.
Tra le madrine più illustri del concorso ricordiamo la principessa Grace di Monaco, nel 1970, e il premio Nobel Rita Levi Montalcini, nel 1991.
Noi di Monza Reale amiamo ogni anno passeggiare dentro al roseto, prendendoci un momento di pausa dalla vita frenetica: è bello sedersi, chiudere gli occhi e assaporare quei profumi pazzeschi, poi riaprirli e godere di tutti quei colori.
Il roseto è un angolo meraviglioso della nostra città, nel quale tuffarsi ogni volta in cui abbiamo voglia di un momento per noi stessi. per ammirare lo spettacolo della natura.
Roseto della Villa reale di Monza: un angolo incantato della città
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