I murales monzesi di Paolo Monga li potete ammirare in alcune zone di Monza: li avete già visti?
Sono stati fatti su commissione del Comune di Monza nell’ambito delle iniziative “Pulizie di Primavera” (nel 2018 quello di Viale Romagna; nel 2019 quelli dei giardinetti di Via Biancamano), mentre quello allo stadio è stato fatto in occasione del Gran Premio formula 1 nel 2018.
Il murale invece fatto al Lounge Bar Wibe di Spalto Maddalena è una committenza privata e si tratta di una riproduzione di una foto del fotografo americano Greg Gorman che ritrae l’artista Jeff Koons tra due modelle.
Potete vedere quindi in Viale Romagna questo con una donna ritratta da diverse angolazioni:
Presso i giardinetti di Via Biancamano invece ne troverete tre, rappresentati una coppia di anziani, un proprietario con il suo cane e dei giovani che camminano:
Al Lounge Bar Wibe trovete invece questo meraviglioso murales che si ispira, come abbiamo detto, ad una fotografia:
Ed infine ecco il murales dedicato alla Formula 1 che potrete trovare presso lo stadio di Monza:
Conoscete l’artista Paolo Monga? E’ nato nel 1964 a Monza ma vive ed opera a Triuggio, in Brianza.
Laureato in architettura, parallelamente allo svolgimento della libera professione, inizia l’attività di pittore autodidatta che poi perfeziona frequentando i corsi di pittura della pittrice monzese Francesca Guffanti. Dal 2015, l’arte diventa l’attività principale di Paolo Monga.
Nella sua ricerca in continua evoluzione la figura umana ed il ritratto hanno assunto una grande rilevanza e, pur conservando un accentuato realismo nella rappresentazione, i soggetti sono interpretati in modo personale sia per quanto riguarda la tecnica pittorica utilizzata per dipingere le figure in bianco e nero, sia per il particolare studio della composizione.
Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive e ad importanti concorsi di pittura, tra i quali il prestigioso BP Portrait award a Londra.
Sovente Paolo Monga utilizza la tecnica delle figure in bianco e nero dipinte su vivaci sfondi colorati, per staccarle dal contesto reale e metterle in primo piano rispetto ad uno spazio atemporale eterno, realizzando un contesto evocativo non reale, reinterpretando quella sensazione di astrazione che si può ritrovare nei fondi oro bizantini e prerinascimentali.
Questa ricerca, che unisce la volontà di utilizzare un linguaggio contemporaneo con la pratica di una tecnica tradizionale quale è la pittura ad olio, è rivolta a cogliere gli aspetti interiori della personalità individuale.
Andate a curiosare un po’ il suo sito: http://www.paolomonga.it/
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